Telemantova - “Denominazione di Origine Mantovana”, puntata dedicata al pittore Lanfranco

09/03/2022

La mostra “Lanfranco 1937-2003. Le collezioni di Fondazione Banca Agricola Mantovana e del Museo Diocesano di Mantova”, testimonia il viaggio intrapreso da Fondazione BAM con il Maestro.
Il contributo del Direttore Bacciocchini e il sostegno di Fondazione BAM all’esposizione organizzata dal Comune di Quingentole e pensata per celebrare la figura di un grande artista, scomparso da poco meno di due anni, dopo aver trascorso una vita nell’arte e per l’arte e aver donato al mondo opere visionarie e fantastiche realizzate con una maestria che lo pone fra i maggiori artisti del Novecento italiano.
Matteo Bursi
Giornalista - Telemantova
Luca Visentini
Vicesindaco - Quingentole
Alberto Manicardi
Curatore - Lanfranco a Quingentole: mostra "1937 - 2003" e luoghi dell'artista
Fiorenza Bacciocchini
Direttore Generale - Fondazione Banca Agricola Mantovana
Sì, una storia direi lunga, anzi il legame fra Lanfranco e la Fondazione Banca Agricola Mantovana, praticamente parte quando nasce la Fondazione Banca Agricola Mantovana, nel 2000, quindi 21 anni fa.
In quel periodo Lanfranco e i rappresentanti di allora della Fondazione BAM, si conoscono e iniziano a ragionare su delle iniziative, delle mostre, che hanno l'obbiettivo di riportare alla luce l'attività artistica di Lanfranco che, negli ultimi anni, non aveva più battuto la scena culturale del territorio, sia Mantovano, che nazionale, perché sappiamo quanto Maestro Lanfranco sia rinomato.
All'inizio del 2000 si incontrano, vengono sostenute dalla Fondazione BAM diverse retrospettiva dedicate al Maestro Lanfranco, un'importante a Palazzo della Ragione, nel 2004; poi ci sono iniziative che escono anche dal territorio Provinciale e vanno a Rimini, a Cesena, il premio Suzzara; tutta una serie di iniziative per cui il legame fra Lanfranco e la Fondazione BAM si consolida.
Lanfranco fu così riconoscente nei confronti della Fondazione BAM, che donò alcune opere che rappresentano il primo nucleo della collezione, del fondo Lanfranco, della Fondazione BAM che oggi possiamo vedere.

… Si! È praticamente, quasi completamente, qua a parte due ritratti dedicati a personaggi privati che abbiamo ma che non sono in mostra.
… Li abbiamo presso la sede della Fondazione BAM a Mantova.
Sono 17 sculture e qui ammiriamo anche 9 quadri, quindi è un fondo importante, la Fondazione BAM è stata molto lieta, quindi, di aderire alla richiesta del Comune di Quingentole, dell’Amministrazione Comunale, quando ha richiesto il prestito di queste opere. E, peraltro, come potete vedere, le stiamo ammirando in ambienti meravigliosamente restaurati.

Bravissimo, Esattamente così! La Fondazione BAM nasce nel 2000, su iniziativa della Banca Agricola Mantovana e della Monte dei Paschi di Siena, con l'obbiettivo, in generale di favorire il progresso della comunità Mantovana, quindi della Città e della Provincia, ma poi al proprio interno con un Focus particolare sulla salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio sia artistico che architettonico del nostro territorio.
Quindi è proprio una delle Mission, come ha detto Lei, della della Fondazione.
Le iniziative culturali e anche i contributi che sono stati stanziati in ambito culturale dalla Fondazione, negli anni, in questi 21 anni, infatti sono, diciamo, plurimilionari dal punto di vista di entità finanziarie.

E sì! Continuiamo a farlo, e mi piace ricordare, ad esempio, quest'anno abbiamo anche contribuito alla realizzazione della mostra di Archimede Bresciani da Gazoldo, che è stata allestita al MAM di Gazoldo, ed era visibile fino a qualche settimana fa.
Allora, io sono rimasta molto colpita da Anamnesi, perché mi ha colpito e mi colpisce… Innanzitutto perché è un quadro del 37’, quindi Lanfranco è giovanissimo.
Leggendo un po' di testi relativi a Lanfranco, ho appreso che lui, fin da bambino, è bravissimo nel ritratto, quindi ha una capacità di riprendere, di figurare, di riprendere le immagini stupende… è notevole, e anche come scultura, prendendo anche dal padre. Però qua si distacca secondo me, io non sono uno storico dell’arte, quindi sto facendo un racconto sulla base di quello che sento. Qui proprio si stacca dalla realtà e va nel mondo immaginario, fantastico che poi svilupperà per tutta la sua vita; e quindi, secondo me, segna proprio una linea di demarcazione.
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