Moto perpetuo, il giorno e la notte s'inseguono

Vanni Viviani
Anno: 1966
Descrizione: Polimaterico bifacciale cinetico su legno, su base in ferro
Dimensioni: diametro cm 160, h cm 210
Concepita per una struttura circolare, l'opera si riferisce all'Universo. Il disco bifacciale ruota lentamente grazie a un congegno elettrico collocato nella base metallica, alternando le rappresentazioni del giorno e della notte segnalate dall'allungarsi delle ombre. Le spighe, prese dai campi e opportunamente trattate, si allineano rimandando alle grandi distese della campagna padana. L'immagine letteraria delle "messi dorate" si muta visivamente in messi d'oro, simbolo sacrale dell'antica cultura che vuole i doni della terra quale vera ricchezza umana, e rivendica l'origine padana dell'autore. Il cielo è delineato come "volta celeste". Anelli di pasta in varia misura formano striature di nuvole dorate: la relazione tra i due elementi materici di cui si compone l'immagine è lampante. L'opera combina aspetti dell'arte cinetica con altri peculiari al Nouveau Rèalisme e alla Pop Art, esplorati dagli artisti negli anni Sessanta, ma qui risolti anticipandoli in modo personale. Il movimento che alterna la visione delle facce dell'oggetto richiama il moto cosmico, il trascorrere della giornata. L'immagine, mediante una netta secante diametrale, è orizzontalmente divisa in due parti.
Fu segnalata al Premio San Fedele 1966, agli esordi milanesi dell'artista.