Nel percorso evolutivo della specie umana, l'intuizione relazionale tra segno ed evento rappresenta una tappa fondamentale che ha portato inevitabilmente alla consapevolezza della capacità di avvalersi di un'abilità, l'immaginazione, che permetteva di pensare ad attuare azioni utili al prevalere, al progredire e al vincere. Ma successivamente le condizioni hanno consentito di andare e volere l'oltre, dove l'uomo potesse scavalcare la tangibilità riscontrabile e immaginare l'altro. Si creano così le ragioni per dare spazio ed intenzionalità speculativa ad una nuova dimensione, il fantastico... Dalla filosofia alla politica, dalla logica alla psicologia, dall'arte alla letteratura, l'opposizione tra reale e fantastico definisce una polarità storicamente e semanticamente, che oppone le coordinate spaziali e temporali, caratteristiche del "reale" e strumenti della ragione e delle procedure della logica, a concezioni e dimensioni "metastoriche" con procedimenti prevalentemente analogici... L'attrazione fatale che questo conflitto, nella società della ragione, ha portato alla cultura del fantastico, si ritrova nelle mille e più forme/informe dell'arte, della letteratura, della cinematografia, nella genialità espressiva dell'uomo... Non è facile definire con precisione il genere fantastico... L'esperienza del fantastico è l'attesa, il bisogno, l'immagine di qualcosa che non esiste. Sono oggetti, fantasie, eventi banditi dalle coscienze, "creature" dell'immaginario necessarie e indispensabili alla ragione... "Come può l'uomo coincidere con quella vita il cui reticolo, le cui pulsazioni, la cui forza sepolta incessantemente travalicano l'esperienza che viene immediatamente offerta?" si chiedeva Foucault a metà degli anni '60 (Le parole e le cose)... La risposta di Lanfranco è matura e poeticamente forte, fin dalle opere degli anni quaranta-cinquanta (e naturalmente oltre), dove i titoli diventano testo organico al linguaggio pittorico: Il beneficio (1946), La scala dei Prodigi (1947), Tempo nucleare (1947), La guardia delle stelle (1947), Sexodissea (1949), Einstein mi ha detto (1952), Bambino atomico (1952), Gratta i pianeti (1952), La terra è scomparsa (1953), Realtà insonne (1953), Il poeta fossile (1954)...
Eristeo Banali