Conferenza Stampa "Nell'oro impressa"

13/09/2024

Mantova, 13 settembre 2024 – Il Palazzo Ducale di Mantova ha ospitato oggi una conferenza stampa per presentare una straordinaria esposizione di monete e medaglie, frutto di una collaborazione tra la Banca Monte dei Paschi di Siena e la Fondazione Banca Agricola Mantovana. L'evento ha visto la presenza di Stefano L'Occaso, Direttore del Palazzo Ducale, Cristina Del Forno, Direttore Territoriale Retail Lombardia Sud Est di Banca Monte dei Paschi, e Alberto Arrigo Gianolio, Presidente della Fondazione BAM.

Stefano L'Occaso ha aperto la conferenza ringraziando i numerosi collaboratori coinvolti nella realizzazione dell'allestimento, sottolineando l'importanza di questo progetto che ha reso possibile l'esposizione di 632 pezzi della collezione della Banca Monte dei Paschi di Siena, selezionati dal curatore Massimo Rossi. "Questa mostra rappresenta un'opportunità unica per il pubblico di esplorare la storia e la bellezza della monetazione mantovana", ha affermato L'Occaso.

Cristina Del Forno ha evidenziato l'orgoglio della Banca Monte dei Paschi nel condividere questa preziosa collezione, sottolineando l'impegno dell'istituto a sostenere la crescita culturale e sociale del territorio mantovano. "Il Palazzo Ducale custodisce un patrimonio artistico di notevole interesse e siamo felici di contribuire a questo arricchimento", ha dichiarato Del Forno.

Alberto Arrigo Gianolio ha espresso la sua gioia per il ritorno della collezione a Mantova, una storia personale che lo lega a questa iniziativa. "È un'occasione per migliorare l'offerta culturale della città e rendere fruibile una collezione che merita di essere vista da tutti", ha affermato Gianolio.

L'Occaso ha poi confermato che l'allestimento sarà stabile, senza alcun incremento del biglietto d'ingresso, consentendo così ai visitatori di ammirare sia le stanze della Rustica che la collezione in prestito dalla Banca Monte dei Paschi di Siena.

Con un percorso che spazia dal XII secolo all'Unità d'Italia, l'esposizione offre un'interpretazione unica della storia di Mantova, raccontata attraverso monete e medaglie che riflettono la grandezza della dinastia Gonzaga e il patrimonio culturale della città.
Stefano L'Occaso - Direttore Palazzo - Ducale di Mantova
Della mostra o meglio dell’allestimento dell'oro impressa l'immagine de Gonzaga delle monete e medaglie della collezione di Banca Monte dei Paschi di Siena ho qui con me al tavolo Cristina del Forno direttore territoriale Retail Lombardia Sud Est di Banca Monte dei Paschi di Siena e Alberto Enrico Gianoglio Presidente della della Fondazione Banca Agricola Mantovana. Purtroppo non è presente con noi questa mattina Il curatore dell'allestimento Massimo Rossi, disposto. Lo ringrazio subito lo ringrazierò anche dopo perché mi dispiace davvero molto che colui che più di tutti ha lavorato per il buon esito di questa operazione oggi non possa essere presente.

Oggi presentiamo lo straordinario esito di un percorso straordinariamente veloce che in meno di un anno ci ha condotti all’esposizione stabile in Palazzo Ducale di larga parte del patrimonio di monete e medaglie della Banca Monte dei Paschi di Siera un percorso lineare e ampiamente condiviso forse perché è stato da subito chiaro a tutti che quello di oggi non poteva che essere un comune obiettivo ampiamente condiviso abbiamo avuto da subito la piena disponibilità della Banca Monte dei Paschi di Siena per il comodato gratuito della collezione ed è partita subito questa collaborazione con un'interlocuzione continua e proficua. Ringrazio innanzitutto Carlo Lisi, Cristina del Forno, ma vorrei ricordare almeno Romeo Columbie, Laura Doretto, Cina Bati e Giulia Martini e tutto lo staff della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena. Prezioso in questa operazione è stato anche il ruolo della Fondazione Banca Agricola Mantovana, Fiorenza Bacciocchini, Luca Giovannini e presidente Alberto Arrigo Gianolio qui presente. Abbiamo avuto la massima collaborazione e ogni aiuto possibile dalla soprintendenza di Mantola nella persona del soprintendente Gabriele Barucca ma estendo i ringraziamenti almeno a Debora Trevisan e non voglio tacere il ruolo favorevole di questa vicenda l'occhio benevolo quasi pronubo del comune che ha anche contribuito con alcuni pezzi esposti nell'ottica che diamo felicemente per scontata di una collaborazione fra istituzioni tesa al bene pubblico. In effetti l’allestimento presenta 632 pezzi dei 2184 incomodato della Banca Monte dei Paschi di Siena più alcuni pezzi in esposizione temporanea che arrivano da Modena dalle galleria Estense grazie ad Alessandra Necci e Federico Fischetti e poi da Mantova dall'archivio di stato e ringrazio il direttore Mauro Livraga e l'ex direttrice Luisa Onesta Tamassia e
appunto dal comune in questo caso ringrazio la direttrice Veronica Ghizzi e la conservatrice Roberta Piccinelli che hanno prestato dei materiali che
servono di complemento a racconto delle monete sono pile, torselli, punzoni, bilancini, libri, materiali che ci aiutano in qualche modo a comprendere l’importanza storica delle monete della Banca Monte dei Paschi di Siena. Della squadra di Palazzo Ducale desidero ringraziare Antonio Giovanni Mazzeri, Ilaria Lucchini e Alice Pesta con i quali abbiamo avviato un’idea di allestimento caratterizzato dal riutilizzo delle grandi teche già conservate presso la la sede della Banca Monte dei Paschi di Siena.

Ringrazio poi i colleghi che hanno contribuito alla realizzazione dell’allestimento dell'operazione Ilenia Bollono, Fabrizio D’Amato, Francesca Freno, Elena Frignani, Giulia Marocchi, Daniele Mazzaia, Elena Montanari, Andrea Piras, Sara Scatragli, Michele Zurla, tutto il personale degli uffici e del museo.

Entro adesso un momento anche in merito ai contenuti dell’esposizione anche a ragione del fatto che Massimo Rossi, Il curatore non può essere presente. Questa splendida esposizione secondo me molto importante importantissima presenta materiale d’oro argento e bronzo quasi un medagliere Olimpico a nostra disposizione nella russica, restaurata e aperta finalmente al pubblico nella sua magnificenza. La grande sala della mostra è stata oggetto di un intervento di restauro grazie anche ai contributi della Fondazione Bam di bonus da parte di Carena e Ragazzoni. Qui la storia di Gonzaga si dipana negli affreschi cinquecenteschi nella narrazione specchiandosi nella narrazione offerta dalle monete e all'interno delle teche e ci raccontano gli affreschi e le monete in dialogo la genesi della città la continuità tra il mito e la storia della famiglia dominante. L'obiettivo non era quello di creare un Mon Cabinet cioè un gabinetto numismatico per addetti ai lavori ma quello di inserire le monete in un più ampio percorso storico artistico architettonico giocando magari sui contrasti i grandi contrasti di dimensioni fra gli spazi monumentali del Palazzo e le minute dimensioni delle monete e delle medaglie. Che poi come dire è la vocazione di questo museo che ha una natura eclettica enciclopedica che rispecchia la sua storia plurisecolare e nella quale certamente i Gonzaga avevano anche una eccezionale collezione di monete l'allestimento presenta quindi un’ampia selezione di materiali nelle collezioni di Alessandro Magnaguti Manno Casero e Giulio Superti Furga, integrate con occasionali acquisti da parte della Fondazione Banca Agricola Mantovana e collezione per l'appunto poi passata in proprietà alla Banca Monte dei Paschi di Siena. Dei 2184 pezzi in comodato ne sono esposti 632 selezionati per l’appunto dal curatore scientifico Massimo Rossi e che si datano dalla metà del XII secolo coprono tutta l'epoca e l’epopea gonzaghesca valicando il confine del 1707 spingendosi in epoca asburgica fino alle soglie dell'Unità d'Italia e per quanto con un numero di monete assai ridotto rispetto a quello che è il nucleo principale che è quello diciamo di epoca gonzaghesca. Altri pezzi saranno esposti a rotazione potendo disporre appunto dell'intera del complesso della collezione della Banca Monte dei Paschi di Siena e questo rende ad disposizione dinamica. Oltre ai materiali della monetazione Mantovana abbiamo deciso di esporre anche pezzi delle cosiddette zecche minori Bozzolo, Castiglione delle Stiviere, Guastalla, Pomponesco Sabbioneta, San Martino Dall’Argine e Solferino. Quindi la mostra e l'allestimento si aprono al territorio per esibire la ricchezza e la parità del territorio stesso. L'allestimento si caratterizza Inoltre per un'altra particolarità, nella distribuzione dei materiali e nel dialogo tra monete e medaglie e oggetti che di solito sono esposti in maniera separata, ma anche qui abbiamo ritenuto di far convergere in un unico racconto quindi troverete all'interno delle teche intercalati monete e medaglie cosa che non usa mai e che abbiamo usato all'interno di questo allestimento parlandone con Massimo abbiamo optato per questa soluzione che ci sembrava più interessante per il racconto storico dei materiali stessi.

Vedete passare nelle nelle immagini alcune diverse opere che ci raccontano la storia della monetazione e diversi pezzi che sono anche esposti all'interno del nostro allestimento che sono quelli caratterizzati da un angolino rosso in alto a destra. I pezzi come vi dicevo ci raccontano tutta la storia della monetazione Mantovana partono dalla metà del XII secolo una monetazione vescovile che presenta le fige di Virgilio un vero e proprio apax perché al posto del santo patrono consueto delle monetazioni comunali, troviamo all'interno delle monete mantovane invece l'immagine di Virgilio quasi nume protettore quasi immagine di santo protettore della città stessa. E poi arriviamo con questo straordinario racconto di monete d'oro d’argento, arriviamo all'epoca Aurea in tutti i sensi che è quella della monetizzazione quattro e cinquecentesca gonzaghesca fino ai Fassi del primo Seicento con vere e proprie opere di orificeria e con gli alti e bassi del XVII secolo del incredibile 12 doppie del 1614 di Ferdinando Gonzaga che è un pezzo unico al mondo e che è un pezzo assolutamente straordinario, ha le monete ossidionali battute in cuoio in piombo nei momenti più cupi della sede di Mantova. Il forziere di Gonzaga era rimasto vuoto per cui non abbiamo materiali che appartengono alla collezione gonzaghesca, i Gonzaga ci hanno lasciato forse al massimo qualche bolletta da pagare, ma le collezioni erano certamente dei Gonzaga che devono essere di monete antiche sono qui ampiamente integrate con Grazie alla accomodato al prestito da parte della Banca Monte dei Paschi con questa straordinaria selezione di materiali di monete che è ricordo per quanto riguarda l'ambito Mantovano gonzaghesco la seconda più importante al mondo seconda soltanto la collezione di Vittorio Emanuele III quindi certamente una collezione di grandissimo rilievo e che risarcisce in qualche modo la perdita dei materiali gonzagheschi originari che vengono conservati certamente in Palazzo e che come ribadisco sottolineano la natura enciclopedica ed eclettica del museo peraltro ribadita degli allestimenti delle operazioni più recenti dedicate ad Arazzi a incisioni ai naturali a sculture dipinti oggetti di ogni tipologia. Le monete sono esposte e sono presentate non soltanto come storia della monetazione ma anche come oggetti storici in un racconto più ampio oggetti di rappresentanza, simbolo di impresa economica, di speculazione oggetti d’arte gettoni per far funzionare la macchina della storia sono lo specchio della ricchezza e della potenza dei Gonzaga Tanto che ad aprire le cassettiere della Banca Monte dei Paschi ci si sente un po' Paperon de Paperoni un po' anche Smaug no con sedute sopra il tesoro. Sono dei pezzi meravigliosi che spero possano suscitare il vostro entusiasmo così come hanno certamente suscitato il mio e di tutte le persone che hanno avuto la fortuna di occuparsi di questo allestimento in queste ultime settimane, di seguire questa operazione che in realtà in meno di un anno siamo riusciti a a portare a compimento.

Quindi io vi ringrazio per l'attenzione e a questo punto cedo la parola a Cristina del forno.

Grazie

Cristina Delforno - Direttore Territoriale Retail Lombardia Sud Est - Banca Monte Dei Paschi Di Siena
Buongiorno a tutti, io ovviamente in rappresentanza della Banca Monte dei Paschi di Siena posso dire che siamo molto orgogliosi di poter condividere questa preziosa collezione Magnaguti di queste monete Magnaguti Casero all'arricchimento della bellezza del museo del Palazzo Ducale che custodisce un patrimonio artistico e culturale di notevole interesse e una grande valenza. Per noi il territorio di Mantova il suo territorio sono da sempre un territorio con una grande valenza strategica e vogliamo continuare a sostenerne la crescita sia dal punto di vista economico quindi dal lato economico, ma anche culturale e sociale ed è per questo che abbiamo fatto questa collaborazione.

Grazie

Alberto Arrigo Gianolio - Presidente - Fondazione BAM
Allora prendo la parola io e devo dire che sono molto contento perché la mia sensazione è proprio quella di gioia per tre ordini di ragione. Per primo come cittadino Mantovano come presidente della Fondazione Banca Agricola Mantovana e anche per una ragione di carattere personale. Parto da quest’ultima, la collezione fu comprata da mio padre per conto della Banca Agricola Mantovana quando ne era vicepresidente ed era una cosa a cui teneva particolarmente tant'è che quando fu creata la Fondazione Banca Agricola Mantovana mio padre fu il primo presidente, fece in modo che questa collezione poi venisse in qualche modo custodita dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana, infatti era nei locali della fondazione Bam in Corso Vittorio Emanuele. Quindi penso che se mio padre potesse vedere che la collezione delle monete è tornata a casa perché questa in definitiva è la sua casa, ne sarebbe molto felice questo mi rende per certi aspetti orgoglioso ma molto contento. Mi fa molto piacere come presidente della Fondazione Banca Agricola Mantovana perché la Fondazione ha come scopo istituzionale quello di supportare quelle che sono tutte le iniziative che possono portare a un miglioramento e a una riqualificazione di quella che è l'offerta che questa grande città ha in favore delle persone, del pubblico, dei visitatori, dei turisti e quindi questo non può che essere un elemento che accresce questa offerta straordinaria della città in un palazzo straordinario come questo e con le capacità del suo capo che lo gestisce in modo mirabile. Sono ovviamente contentissimo anche come cittadino perché credo che una collezione come questa per essere veramente apprezzata debba essere resa fruibile a tutti quelli che possono vederla e questa è la prima occasione perché anche quando era nel cavot della Fondazione Banca Agricola Mantovana era sì visibile ma attraverso dei percorsi piuttosto complicati invece oggi come oggi in questa sede tutti avranno la possibilità di vederla Io sono anche convinto che oltre ad attrarre un pubblico di esperti di appassionati e di specializzati saprà catalizzare l'attenzione anche di tanti di tante persone che sono amanti dell'Arte della cultura della storia e che quindi vengono a visitare questo palazzo e quindi non potranno che apprezzare il fatto che ci sia anche questa collezione da poter visitare. Quindi ringrazio ovviamente Banca Montepaschi per avere dato la disponibilità a fornire questo apporto fondamentale attraverso il comodato delle monete e ringrazio ovviamente il direttore per quello che ha fatto per l’allestimento, quindi a questo punto non ci resta altro che essere come dicevo prima, di gioire per questa iniziativa

Grazie

Stefano L'Occaso - Direttore Palazzo - Ducale di Mantova
Ecco allora credo che possiamo andare a visitare l'allestimento un’ultimissima indicazione che prima ho dimenticato. Questo allestimento è stabile perché il comodato è pluriennale quindi non si tratta esattamente di una mostra temporanea, non comporta alcun aggravio sul visitatore perché non c’è stato nessun aumento del biglietto, quindi è un'offerta in più sia la visita delle stanze della Rustica che ammirare la collezione della Banca Monte dei Paschi di Siena e solo in prestito temporaneo invece questi pezzi da Modena dal Comune e dall'archivio di Stato che caratterizzano questa prima fase di riapertura della Rustica con vestimento del materiale della Banca Monte dei Paschi di Siena.

Io credo che a questo punto possiamo andare a visitare le stanze, non sarò mai all'altezza di Massimo Rossi nella presentazione dei materiali quindi eh dovrete avere pazienza, però c'è qualche altro numismatico che forse può aiutare nell'esposizione dei materiali presentati all'interno dell’allestimento.
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