Collezione Lanfranco

Lanfranco nasce nel 1920 a Quingentole, piccolo paese dell'Oltrepò mantovano e compie i propri studi prima al Liceo Artistico e poi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna. 
Nella sua formazione iconografica hanno una grande importanza i temi fantascientifici incontrati già durante la fanciullezza, in particolare nelle strisce di Flash Gordon pubblicate sul periodico “L'avventuroso”. 
Le sue fonti d’ispirazione vanno da Tino di Camaino ad Andrea Pisano, ai ferraresi del Quattrocento; ma è l'incontro con Bosch ed El Greco a confermargli la funzione immaginativa dell'arte, trascrizione dell'inconscio attraverso il colore.
Numerose sono le mostre collettive e personali di Lanfranco realizzate, a partire dal dopoguerra, a Milano, Venezia, Roma, Parigi e a New York. Nei primi anni cinquanta è la scultura a dargli le soddisfazioni maggiori: vince il concorso per una formella bronzea per una porta del Duomo di Milano, per la realizzazione della statua del beato Michele Carcano, da porre su una guglia della facciata e, in seguito, realizza la statua di San Giovanni dell'Apocalisse per il Cimitero Monumentale di Milano. 

Dopo gli anni cinquanta, appare sempre più netta la predilezione per il Surrealismo, sollecitata dall'incontro a Parigi con Breton, congeniale al suo temperamento visionario e a una pittura che vuole fondare un "futuro umanesimo".
A partire dagli anni sessanta, si dedica prevalentemente alle opere pittoriche, concentrandosi sui temi della femminilità, dell'eros e della caducità del mondo sensibile. Il suo stile appare  influenzato da quello di Salvador Dalí. In questo periodo ritrae anche alcuni personaggi, tra cui lo scrittore Dino Buzzati e l'industriale Vittorio Valletta. 
Non manca l'interesse per i temi sacri della religione cristiana: una sala del Museo Diocesano "Francesco Gonzaga" di Mantova è interamente dedicata ad opere di Lanfranco. Altri dipinti si trovano in molti edifici religiosi della diocesi, come la “Crocefissione” nella chiesa parrocchiale di Ostiglia e il “Ritratto di Matilde di Canossa” nell'abbazia di Polirone a San Benedetto Po.
Nel 1970 l'autore di fantascienza Brian W. Aldiss utilizza il dipinto di Lanfranco “I grandi maestri del sogno” per la copertina del suo libro A Romance of the Equator. Muore il 17 giugno 2019 a Poggio Rusco.

Di seguito, le immagini dei quadri e delle sculture dell’autore: “Anamnesi”, “Il vecchio distributore di benzina” e cinque sculture sono presenti negli uffici della Fondazione.
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