Antonio Biasiucci in "Manto"

07/05/2019

Presentazione del libro fotografico "Manto", introdotta da una suggestiva installazione visiva accompagnata da un momento musicale a cura di Oficina OCM.
Lo spettacolo si è tenuto al Teatro Bibiena di Mantova, martedi 7 maggio 2019, alle ore 18.

L'evento è stato il terzo capitolo del percorso di ricerca fotografica pensato per Mantova ed i suoi tesori da Fondazione Bam. Dopo i volumi di Gianni Berengo Gardin, dedicato ai ritratti dei Mantovani e di Gabriele Basilico, impegnato nella documentazione dell’architettura, con Antonio Biasiucci la lettura della città, delle sue tradizioni e delle sue testimonianze, sono state inserite in un’opera di assoluta intensità e bellezza.
A guidare il racconto, composto da 86 fotografie, divise in sette capitoli, sono le donne, figlie, sorelle, compagne della sacerdotessa Manto, a cui è dedicato il lavoro.
Donne che idealmente hanno accompagnato l’autore alla riscoperta dei suoi temi più cari, la stratificazione del tempo, la trasfigurazione della materia, il divenire stesso della materia, sia essa impasto di pane o lava di vulcano, e naturalmente la morte.
Antonio Biasiucci nasce a Dragoni (Caserta) nel 1961. Nel 1980 si trasferisce a Napoli, dove comincia un lavoro sugli spazi delle periferie urbane e contemporaneamente una ricerca sulla memoria personale, fotografando riti, ambienti e persone del paese nativo. Nel 1984 inizia una collaborazione con l’Osservatorio vesuviano, svolgendo un ampio lavoro sui vulcani attivi in Italia. Nel 1987 conosce Antonio Neiwiller, attore e regista di teatro: con lui nasce un rapporto di collaborazione che durerà fino al 1993, anno della sua scomparsa. Fin dagli inizi la sua ricerca si radica nei temi della cultura del Sud e si trasforma, in anni recenti, in un viaggio dentro gli elementi primari dell’esistenza. Ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui, nel 1992, ad Arles, il premio “European Kodak Panorama”; nel 2005 il “Kraszna/Krausz Photography Book Awards”, per la pubblicazione del volume Res. Lo stato delle cose (2004) e, nello stesso anno, il “Premio Bastianelli”. Numerosissime le mostre personali e le partecipazioni a mostre collettive, a festival e rassegne nazionali e internazionali. Ha collaborato inoltre a diversi progetti editoriali, tra i quali, in particolare, si ricordano quelli per la casa editrice L’Ancora del Mediterraneo, di Napoli (dal 2000 al 2004) e ha partecipato a importanti iniziative culturali di carattere sociale.

Molte sue opere fanno parte della collezione permanente di musei e istituzioni, in Italia e all’estero, tra cui: Istituto nazionale per la grafica, Roma; MAXXI, Roma; PAN Palazzo delle Arti, Napoli; MADRE-Museo d’Arte Contemporanea Donna Regina, Napoli; Metropolitana di Napoli; Galleria Civica di Modena; Museo di fotografia contemporanea Villa Ghirlanda, Cinisello Balsamo (Milano); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte Contemporanea, Guarene (Cuneo); Fondazione Banco di Napoli; Collezione Banca Unicredit, Bologna; Bibliothèque nationale de France, Parigi; Maison Européenne de la Photographie, Parigi; Château d’Eau, Tolosa; Musée de l’Elysée, Losanna; Centre de la Photographie, Ginevra; Fondazione Banca del Gottardo, Lugano; Centre Méditerranéen de la Photographie, Bastia; Galerie Freihausgasse, Villach (Austria); Departamento de investigación y documentación de la Cultura Audiovisual, Puebla (Messico); Mart, Rovereto.

 
Erik Bertsch è nato nei Paesi Bassi e ha compiuto i suoi studi musicali in Italia.

Si diploma e di seguito consegue la Laurea di Biennio Specialistico in Pianoforte solista, con il massimo dei voti e la lode, presso il Conservatorio “Cherubini” di Firenze sotto la guida di Maria Teresa Carunchio.
Si è perfezionato con Alexander Lonquich presso l’Accademia Chigiana di Siena, ottenendo la borsa di studio; ha inoltre seguito corsi tenuti da Pavel Gililov, Riccardo Risaliti, Bruno Canino, Benedetto Lupo e dal Trio di Trieste.

Ha approfondito la sua conoscenza del repertorio antico attraverso lo studio del clavicembalo (M° Conti) e dell’organo (M° Vallini).
Ha inoltre frequentato il Corso di Perfezionamento in Musica da Camera presso l’Accademia Nazionale di S. Cecilia a Roma tenuto dal M° Carlo Fabiano, diplomandosi con il massimo dei voti.

Svolge un’intensa attività concertistica, sia in veste di solista che in formazioni da camera, tenendo numerosi concerti in varie città italiane.
OficinaOCM è un centro di produzione musicale dalla spiccata vocazione divulgativa.
Raccoglie e rilancia l’eredità più che trentennale dell’Associazione Orchestra da Camera di Mantova, nata nella città dei Gonzaga nel 1984, con l’obiettivo di tutelare, diffondere e promuovere un patrimonio tanto prezioso quanto fragile, la musica classica, e l’universo di competenze e valori che vi ruotano attorno.
OficinaOCM è un laboratorio, un luogo dove si produce a scopo culturale, una bottega d’arte a salvaguardia di un sapere antico ma capace di rinnovarsi nel tempo.
L’esperienza pregressa come patrimonio, per proiettarsi verso progetti futuri, innovativi.

OficinaOCM è una bottega d’alto artigianato: qui, dal 1981, nascono le produzioni musicali dell’Orchestra da Camera di Mantova, destinate a palcoscenici nazionali e internazionali.
OficinaOCM è laboratorio: la stagione concertistica Tempo d’Orchestra e il festival internazionale di musica da camera Trame Sonore qui vengono ideati e organizzati, anno dopo anno.
OficinaOCM è un luogo dove si lavora per l’arte della musica, per il suo futuro,
affidato alle nuove generazioni di musicisti e ascoltatori.

 
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