4 B + C. Fotografie dalla Collezione Fondazione Banca Agricola Mantovana

25/02/2025

4 B + C. Fotografie dalla Collezione Fondazione Banca Agricola Mantovana
4 B + C. Un titolo matematico per riscoprire le straordinarie campagne fotografiche, promosse dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana e riunite per la prima volta in una splendida mostra, a cura di Mario Peliti, presso la Casa del Mantegna, dal 7 marzo al 4 maggio. Le quattro B e la C del titolo introducono Gianni Berengo Gardin, Gabriele Basilico, Antonio Biasiucci, Olivo Barbieri, Luca Campigotto. Cinque grandi autori, che dal 2004 a oggi hanno documentato Mantova e il suo territorio, i suoi volti, la sua architettura, le sue energie. 

La storia e la natura di Mantova, che ha radici nel mito, che è terra e acqua, agricoltura e industria, arte e artigianato, ha ispirato ricerche molto diverse. Il percorso della mostra, con ben 170 immagini selezionate dalla vasta collezione della Fondazione BAM, è un viaggio nella stessa fotografia italiana. L’esordio spetta a Gianni Berengo Gardin (1930), nume tutelare del reportage umanista, che nella serie “Incontri mantovani” sorprende la città nelle atmosfere e nei volti di una lunghissima giornata quotidiana. Gabriele Basilico, architetto e autore di una imponente lettura architettonica e urbanistica delle metropoli contemporanee (1944-2013), ha trasformato Mantova in una città metafisica, lasciando che la luce racconti luoghi e stili del vivere e del lavorare insieme. Nel mondo di Antonio Biasucci (1961) il tempo storico, il nostro, non esiste, nel senso che Biasiucci torna alla materia prima del corpo, immergendosi nel buio misterioso di ogni vita. Mantova è “Manto”, la profetessa all’origine della fondazione della città, ed è anche la dea che protegge un viaggio notturno nel destino materico di ognuno di noi. La materia prima di Olivo Barbieri (1954) è l’acqua e “Il disegno dell’acqua” è il titolo della sua ricerca. Titolo doppio perché quel genitivo parla dell’acqua che disegna, in quanto riflette le immagini, ma allude anche all’idea folle di disegnare l’acqua. Tra questi estremi, l’acqua è sia la macchina fotografica che riproduce l’immagine grazie alla sua capacità specchiante, sia l’immagine in sé, riflesso ambiguo della realtà. 

Se le quattro B del progetto hanno concluso la loro ricerca, la C di Luca Campigotto (1962), di formazione storico, ha appena iniziato. Il tema è il lavoro, come indica il titolo “Della città operosa”. Una memoria latina, ispirata al virgiliano “labor omnia vincit improbus” (ogni difficoltà è vinta dal lavoro). Ma soprattutto un ritratto che esalta la ricchezza, la produttività e il genio mantovano in ogni epoca.

4 B + C
Fotografie dalla Collezione Fondazione Banca Agricola Mantova
Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, 
Antonio Biasiucci, Luca Campigotto
7 marzo - 4 maggio 2025
Casa del Mantegna - Via Giovanni Acerbi, 47
Mantova
Alberto Arrigo Gianolio - Presidente - Fondazione BAM
La Fondazione Banca Agricola Mantovana ha fatto della fotografia un po' la cifra identificativa perché crede nella fotografia come non solo espressione artistica ma come documentazione. La mostra di oggi è una mostra che vuole dare continuità a questo progetto con le fotografie di Biasiucci e di Barbieri, ma proprio per dare il segno di questa continuità abbiamo deciso di esporre anche le fotografie di Gabriele Basilico e di Gianni Berengo Gardin. Quindi diciamo che è un po' una festa questa mostra perché è un po' la coronazione di un sogno, cioè quello di vedere la realizzazione di questo progetto un po' come si è sviluppato nel tempo, in modo tale da offrire ai mantovani, perché in definitiva è un regalo che noi facciamo alla città di Mantova, ai mantovani, di vedere quella che è la città e il territorio mantovano e la gente di Mantova attraverso l'occhio di questi grandi fotografi.
Luca Giovannini - Direttore Generale - Fondazione BAM
È una mostra molto importante perché è coerente con i dettami della Fondazione BAM che sono, da sempre, quelli di valorizzare il patrimonio artistico e culturale della Città. Dal 2004 abbiamo chiamato dei maestri fotografi che si sono succeduti nell’immortalare Mantova, che nel frattempo cambiava, ai quali si è unito, ora, Luca Campigotto, che è considerato il fotografo della notte. Alcuni suoi scatti notturni sono famosi in tutto il mondo.
Mantova ha un richiamo importante dal punto di vista turistico, grazie anche ai suoi monumenti meravigliosi, conosciuti in tutto il mondo. Credo che anche i nostri artisti siano conosciuti e spero che questa diventi un'equazione vincente

Mario Peliti - Curatore Mostra
L'importanza di questa mostra, a mio avviso in qualità di curatore, è nella presentazione di un progetto organico intrapreso dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana perché nell'arco di 20 anni ha commissionato a quattro fotografi di sviluppare un progetto fotografico che si tradurrà in un libro e nell'acquisizione di tutte le opere realizzate. La Mission Photographique de la Datar che è stata una delle più grandi imprese fotografiche commissionate dallo Stato francese è il riferimento delle campagne per tutti noi che ci occupiamo di fotografia. Il progetto della Fondazione Banca Agricola Mantovana mantiene lo stesso spirito, cioè sono tutti lavori di approfondimento, in un mondo dove tutto è superficiale queste committenze sono delle committenze che consentono all'autore di lavorare con selettività per un lungo periodo.
Olivio Barbieri - Fotografo
Questo progetto, "Il disegno dell'acqua" si incunea molto bene in quella che è stata tutta la mia produzione perché già in passato 30/40 anni fa i primi libri che realizzavo erano composti in tre parti: esterni, interni e notturni. E anche in questo progetto su Mantova ho mantenuto questa caratteristica che per me è molto importante perché credo che dia la possibilità di avere una visione totale su un luogo. Una cosa in più che ho cercato di fare in questo progetto è stata quello appunto di mettere in relazioni parecchie immagini che possono anche essere considerate dei dittici, la visione diurna con quella notturna e in questo caso molte volte ho raddoppiato il racconto di vari soggetti e di vari luoghi rappresentandoli appunto di giorno e attraverso l'illuminazione artificiale.
Susanna Berengo Gardin - Giornalista pubblicista e curatrice
Il racconto che ha fatto mio padre di Mantova è, diciamo, un racconto da una parte generale, con una veduta aperta su quella che è la città nel suo insieme, però è sempre una città vista attraverso la dimensione dell'uomo no?! Per cui il suo occhio è sempre stato attratto dalle persone, da quello che le persone fanno, da come si muovono nella città e da come si muovono negli ambienti di lavoro, anche con un occhio spesso ironico; nel suo archivio ci sono più di 1.500.000 negativi.
È un importante documento di come sono stati e di come sono gli italiani.

Antonio Biasiucci - Fotografo
Mettere insieme degli sguardi completamente diversi, in questa occasione della mostra di Mantova, penso che sicuramente offra al pubblico la possibilità di poter considerare delle interpretazioni che suggeriscono delle emozioni, delle vicende sia dal punto di vista prima di tutto umano ma anche delle considerazioni architettoniche che sicuramente questa mostra mette in evidenza. Per me Mantova è uno dei tomi che io porterò avanti nel corso del tempo, questo tentativo di ripensare la storia degli uomini analizzando quei soggetti all'uomo fondamentale, quindi questo lavoro si integra perfettamente.
Luca Campigotto - Fotografo
Finalmente una mostra molto bella che raccoglie il lavoro di quattro grandi fotografi che sono anche amici che conosco da tantissimi anni. Città operosa è un termine giusto ma che ti mette già un po' in difficoltà perché mi sembra quasi limitante rispetto al respiro che ha Mantova. Il mio è ancora tutto un lavoro in fieri, penso che sarà sviluppato probabilmente gran parte di notte e in qualche modo anche il mio lavoro di Mantova mi piacerebbe interpretarlo come un viaggio libero nella storia e nello spazio della città.
Cercherò di allargare lo spettro anche guardandomi intorno a 360 gradi perché sono sicuro che c'è molto da fare perché la città è un luogo che ha molto da offrire.

Gabriele Barucca - Soprintendente - Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio CR LO MN
La mostra che questa sera viene inaugurata alla Casa del Mantegna è estremamente importante, una collezione importante che si sta alimentando col tempo, vale a dire quella della Fondazione Banca Agricola Mantovana che dal 2004 si è data il compito di chiamare grandi fotografi che hanno fotografato la città e i dintorni e allora questi occhi così attenti, così poetici fissano negli anni l'evolversi di questo paesaggio, quindi l'azione di Fondazione che continua con continue committenze è molto importante perché dà la possibilità a questi artisti di darci una loro interpretazione di un paesaggio straordinario e di una città altrettanto straordinaria.

Olivo Barbieri (Carpi, 1954)

Inizia l’attività espostiva nel 1978 con il progetto Flippers 1977-78. Nei primi anni ’80 concentra la ricerca sull’illuminazione artificiale nella città europea e orientale. Nel 1984 partecipa a Viaggio in Italia. Dal 1989 viaggia regolarmente in Oriente, soprattutto in Cina. Dal 1993 partecipa a varie edizioni della Biennale di Venezia. Nel 1996 il Museum Folkwang di Essen gli dedica una retrospettiva. Nel 2003 inizia il progetto site specific_, con fotografie e film in 60 città nel mondo. Nel 2013 Aperture pubblica la serie site specific_(2003-2013). Nel 2015 Hatje Cantz pubblica Ersatz Lights e il Museo MAXXI di Roma presenta la retrospettiva Immagini 1978-2014. Nel 2025 le Gallerie d’Italia, a Torino, dedicano una mostra e un libro alla ricerca trentennale sulla Cina, Spazi Altri. Con l’alterazione cromatica dell’illuminazione artificiale, il fuoco selettivo, le sovraesposizioni e l’utilizzo dei rendering l’artista mette in crisi le consuete modalità di rappresentazione.
www.olivobarbieri.it

Gabriele Basilico (Milano 1944-2013)

Dopo la laurea in architettura, nel 1973, si dedica alla fotografia. La forma e l’identità delle città e i cambiamenti che avvengono nel paesaggio urbano sono stati i suoi campi di ricerca privilegiati. Milano. Ritratti di fabbriche 1978-80 è il suo primo lavoro dedicato alla periferia industriale. Nel 1984-1985 partecipa alla Mission Photographique de la DATAR, commissionata dal governo francese, e documenta le coste della Francia settentrionale. Nel 1991 lavora a Beirut, dove torna nel 2003, 2008 e 2011. Realizza numerosi lavori di documentazione di città in Italia e nel mondo, accompagnati da numerose mostre e libri. Considerato un maestro indiscusso della fotografia contemporanea, ha esposto in molti Paesi e ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Ha intrecciato inoltre il suo instancabile interesse per le trasformazioni del paesaggio urbano con seminari, lezioni, convegni e riflessioni scritte.
www.archiviogabrielebasilico.it 

Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 1930)

È considerato uno dei maggiori fotografi italiani. I suoi lavori, quasi esclusivamente in bianco e nero, spaziano dal reportage di stampo umanista alla descrizione ambientale, dall’indagine sociale (i reportage sugli istituti psichiatrici e sui Rom) alla foto industriale (Olivetti, Alfa Romeo, IBM, Italsider), e ancora dal paesaggio all’architettura (le decennali collaborazioni con il TCI e con Renzo Piano). Ha pubblicato sulle principali testate della stampa italiana e internazionale, ma si è dedicato soprattutto ai libri, realizzando 265 volumi fotografici. Ha tenuto più di 370 mostre personali in Italia e all’estero. I suoi lavori sono presenti nelle collezioni di importanti musei e fondazioni internazionali, tra cui il MoMA di New York, la Bibliothèque Nationale de France, la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, il MAXXI di Roma. Tra i numerosi riconoscimenti ha ricevuto il Leica Oskar Barnack Award nel 1995 e il Lucie Award alla carriera nel 2008.  

Antonio Biasiucci (Napoli, 1961)

Casertano, lavora a Napoli sulle periferie urbane e sulla memoria personale, fotografando riti, ambienti e persone del paese nativo. Dal 1987 al 1995 collabora con l’Osservatorio vesuviano e fotografa i vulcani attivi italiani. Nel 1987 conosce quello che diventerà il suo maestro, Antonio Neiwiller, regista di teatro, stabilendo con lui un forte sodalizio artistico. Numerosissime le personali e le partecipazioni a mostre in Italia e all’estero. Nel 1992, ad Arles, vince il premio “European Kodak Panorama” e nel 2005 a Londra il “Kraszna/Krausz Photography Book Awards”, con il volume Res. Lo stato delle cose (2004). Nel 2012 fonda il “Lab per un laboratorio irregolare”, dedicato ai giovani fotografi. È docente di “Fotografia come linguaggio artistico” all’Accademia di Belle Arti di Foggia e di Napoli. Tra le monografie recenti, Altri Sguardi, Antonio Biasiucci (Corraini, 2023), Tombola, Biasiucci/Paladino (Contrasto, 2023), e Arca, Antonio Biasiucci (Skira, 2024).

Luca Campigotto (Venezia, 1962) 

Dopo la laurea in storia moderna, si dedica alla fotografia realizzando progetti in tutto il mondo. Oggi vive a Milano e New York. Ha pubblicato una ventina di monografie, tra cui Atlante sentimentale (Inches Music Group, 2024), American Elegy (Silvana Editoriale, 2021), L’ora blu (Fondazione Capri, 2019), Disoriente (Postcart, 2018), Iconic China (Damiani, 2017), Teatri di guerra, (Silvana Editoriale, 2014), Gotham City (Damiani, 2012), My Wild Places (Hatje Cantz, 2010), Le pietre del Cairo (Peliti Associati, 2007), Venezia, immaginario notturno (Contrasto, 2006), Molino Stucky (Marsilio, 1998), Venetia Obscura (Peliti Associati, 1995). Sue opere sono conservate in musei e istituzioni internazionali, tra cui, MEP, Parigi, CCA, Montreal, The Warehouse, Miami, The Hearst Collection, New York, Fidelity Collection, Londra, MAXXI, Roma, Fondazione MAST, Bologna, UniCredit Group, Milano, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, Metropolitana, Napoli, Palazzo Fortuny, Venezia.
www.lucacampigotto.com 
 
Alberto Arrigo
Alberto Arrigo Gianolio
Presidente
Fondazione BAM
Luca
Luca Giovannini
Direttore Generale
Fondazione BAM
Mario
Mario Peliti
Curatore Mostra
Olivo
Olivo Barbieri
Fotografo
Susanna
Susanna Berengo Gardin
Giornalista Pubblicista
e Curatrice
Antonio
Antonio Biasiucci
Fotografo

 
Luca
Luca Campigotto
Fotografo
Gabriele
Gabriele Barucca
Soprintendente
Soprintendenza Archeologia
Belle Arti e Paesaggio
CR LO MN
Condividi facebook share twitter share pinterest share
Siglacom - Internet Partner